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Pietro Bembo - Rime (1530)
Mostrommi entro a lo spazio
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LXXXI.
Mostrommi entro a lo spazio d’un bel volto
e sotto un ragionar cortese, umile,
per farmi ogni altro caro esser a vile,
Amor, quanto pò darne il ciel, raccolto.4
Da indi in qua con l’alma al suo ben volto,
lunge, vicin, già per antico stile
scorgo i bei lumi e odo quel gentile
spirto e d’altro giamai non mi cal molto.8
Fortuna, che sì spesso indi mi svia,
tolga agli occhi, agli orecchi il proprio obietto,
e ‘n parte le dolcezze mie distempre:11
al cor non torrà mai l’alto diletto,
ch’ei prova di veder la donna mia,
ovunque io vado, e d’ascoltarla sempre.14
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