< Rime (Bembo)
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Per far tosto di me polvere et ombra
Se la piú dura quercia, che l'alpe aggia Sì levemente in ramo alpino fronda

CVI

Per far tosto di me polvere et ombra,
non v’hanno’uopo erbe, Donna, in Ponto colte:
tenete pur le luci in sé raccolte,
mostrandovi d’amor e pietà sgombra.4

L’alma, cui grave duol dì e notte ingombra,
non par omai che più conforto ascolte,
misera, e le speranze vane e stolte
del cor, già stanco in spettando, sgombra8

Breve spazio che dure il vostro orgoglio,
avrà fin la mia vita, e non men’pento:
non viver pria, che sempre languir, voglio.11

Morte, che tronca lungo aspro tormento,
è riposo, e chiunque a suo cordoglio
si toglie per morir, moia contento.14

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