< Rime (Bembo)
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Se ‘l viver men che pria m'è duro e vile
Sogno, che dolcemente m'hai furato Giaceami stanco, e ‘l fin de la mia vita

LXXXIX.

Se ‘l viver men che pria m’è duro e vile,
né più d’Amor mi pento esser suggetto,
né son di duol, come io solea, ricetto,
tutto questo è tuo don, sogno gentile.4

Madonna più che mai tranquilla, umile,
con tai parole e ‘n sì cortese affetto
mi si mostrava, e tanto altro diletto,
ch’asseguir no ‘l poria lingua né stile.8

– Perché – dicea – la tua vita consume?
perché pur del signor nostro ti lagni?
frena i lamenti omai, frena ‘l dolore –.11

E più cose altre; quando il primo lume
del giorno sparse i miei dolci guadagni,
aperti gli occhi e travïato il core.14

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