< Rime (Bembo)
Questo testo è completo.
Signor, che parti e tempri gli elementi
Se de le mie ricchezze care e tante Che gioverà da l'alma avere scosso

CXVI.

Signor, che parti e tempri gli elementi,
e ‘l sole e l’altre stelle e ‘l mondo reggi,
et or col freno tuo santo correggi
il lungo error de le mie voglie ardenti,4

non lasciar la mia guardia e non s’allenti
la tua pietà, perch’io tolto a le leggi

m’abbia d’Amor, e disturbato i seggi
in ch’ei di me regnava, alti e lucenti.8

Ché, come audace lupo suol degli agni
stretti nel chiuso lor, così costui
ritenta far di me l’usata preda.11

Acciò pur dunque in danno i miei guadagni
non torni e ‘l lume tuo spegner si creda,
con fermo piè dipartimi da lui.14

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.