< Rime (Bembo)
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Sogno, che dolcemente m'hai furato
O superba e crudele, o di bellezza Se ‘l viver men che pria m'è duro e vile

LXXXVIII.

Sogno, che dolcemente m’hai furato
a morte e del mio mal posto in oblio,
da qual porta del ciel cortese e pio
scendesti a rallegrar un dolorato?4

Qual angel hai là su di me spiato,
che sì movesti al gran bisogno mio?

scampo a lo stato faticoso e rio,
altro che ‘n te non ho, lasso, trovato.8

Beato se’, ch’altrui beato fai:
se non ch’usi troppo ale al dipartire,
e ‘n poca ora mi tôi quel che mi dai.11

Almen ritorna, e già che ‘l camin sai,
fammi talor di quel piacer sentire,
che senza te non spero sentir mai.14

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