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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
Rime d'amore
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I
RIME D’AMORE
Indice
- I. A chi legge. Dalle sue meste rime spera gloria, non che perdono
 - II. Il primo giorno del suo amore
 - III. La grandezza del suo signore infonde in lei virtú di poesia
 - IV. A lui, nascendo, gli astri diedero le loro grazie
 - V. Comparazione
 - VI. Le doti preclare di lui furono le sue dolci catene
 - VII. Egli, bello e crudele; ella, fedele e dolente
 - VIII. Amore, che l’ha sollevata a lui, ispira i suoi versi
 - IX. Ella un dí sará libera; egli, tardi, pentito
 - X. Troppo alto soggetto egli è per le rime di lei
 - XI. Lodi alla famiglia dell’uomo amato
 - XII. Si duole d’aver tardi appreso ad amarlo
 - XIII. In lode del suo signore
 - XIV. Giovane e sola, fu vinta da Amore, al primo assalto
 - XV. Cántino tutti i poeti le lodi dell’uomo da lei amato
 - XVI. Vorrebbe aver arte adeguata ai meriti di lui
 - XVII. «Io non v’invidio punto, angeli santi...»
 - XVIII. Egli è il sole, a cui ella si rischiara
 - XIX. Ella scopre in lui sempre nuove virtú
 - XX. Egli doma ogni cuore con la sua bellezza
 - XXI. Nulla può Amore per lei: tempo e fortuna l’aiuteranno
 - XXII. Spera nella pietá dell’amante
 - XXIII. Prega le Grazie di renderlo a lei benigno
 - XXIV. Benedetti i martíri d’Amore, per i diletti che esso dá!
 - XXV. Vuol liberarsi da lui, e poi disvuole
 - XXVI. Amare, piangere, cantare: è questo il suo destino
 - XXVII. Amore tormentoso e pur dolce
 - XXVIII. Dinanzi a lui è piena di confusione
 - XXIX. Da lui viene all’anima sua ogni beatitudine
 - XXX. Egli canta con dolcissima armonia
 - XXXI. Sullo stesso argomento
 - XXXII. Non teme la pena amorosa, ma la fine di essa
 - XXXIII. Sará egli mai pietoso verso di lei?
 - XXXIV. Ad Amore
 - XXXV. Recandosi a soggiornare nei luoghi dov’egli è nato
 - XXXVI. Perché non è mite e clemente con lei?
 - XXXVII. Loda l’«altero nido» dov’egli nacque
 - XXXVIII. Ogni suo pensiero vola al luogo dov’egli dimora, lontano da lei
 - XXXIX. Incapace a dir tutto l’amor suo, non sa cantar quello d’altri
 - XL. Le onde del mare non han sempre, come lei, tempesta
 - XLI. Forse un giorno Amore fará le ragioni di lei
 - XLII. Amore le promise pace, e diede tormento
 - XLIII. «Odio chi m’ama, ed amo chi mi sprezza»
 - XLIV. Venere avrebbe pietá di lei, conoscendo i suoi dolori
 - XLV. Non sa dir tutto l’amor suo
 - XLVI. Egli torna al luogo nativo
 - XLVII. Stanca d’aspettarlo, ella talora invoca la morte
 - XLVIII. Lontana da lui, vive nel pianto
 - XLIX. Perché egli ritarda al convegno?
 - L. L’immagine di lui è scolpita nel suo pensiero
 - LI. Ad Amore, che la soccorra
 - LII. Morrá, se gli occhi amati non le saran benigni
 - LIII. S’ella non è stanca d’amare, perché vien meno la speranza?
 - LIV. Il pianto tempra l’ardore, ond’ella vive
 - LV. Egli ha due cuori: il suo e quel di lei
 - LVI. ...ed ella, per miracolo d’Amore, vive senza cuore
 - LVII. Non le occorron ritratti di lui, ch’è impresso nel suo petto
 - LVIII. Se sapesse dipingere e scolpire, cosí, meglio che in versi, lo ritrarrebbe
 - LIX. Come può egli veder, senza pietá, le sue lagrime?
 - LX. Amore e Fortuna l’avversano, poiché egli presto se ne andrá
 - LXI. Chi la conforterá, quand’egli sia partito?
 - LXII. Torna la primavera: non per lei, poi ch’egli se ne va via
 - LXIII. Conceda a lei il tempo che lo separa dalla partenza
 - LXIV. Consigli alle donne disposte ad amare
 - LXV. Leggendo i versi di lei, in lui nasca qualche pietá
 - LXVI. Giungano a lui, in Francia, i sospiri di lei
 - LXVII. Sullo stesso argomento
 - LXVIII. Nell’assenza di lui, ogni suo bene venuto meno
 - LXIX. Mentr’egli acquista gloria in Francia, ella si strugge di dolore
 - LXX. Fu a lei fatale il momento ch’egli partí
 - LXXI. Lamento, nella lontananza di lui
 - LXXII. Allegoria della sua vita dolorosa
 - LXXIII. Fosse certa ch’egli pensa a lei qualche volta!
 - LXXIV. L’amore, che le dá i tormenti, le dá il modo di descriverli
 - LXXV. Cosí lo rivegga, prima di morire!
 - LXXVI. Nella sua lontananza, il pensiero di lui le dá forza
 - LXXVII. Perché, s’ella è fida, egli non l’ama piú?
 - LXXVIII. Teme ch’egli, in Francia, l’abbia scordata per altra donna
 - LXXIX. Sullo stesso argomento
 - LXXX. Da quando è via, egli non le ha scritto mai
 - LXXXI. «Egli in Francia si sta colmo d’oblio»
 - LXXXII. Priva di sue notizie, ella si duole
 - LXXXIII. Rimpianto delle gioie passate
 - LXXXIV. S’egli non torna presto, ella ne morrá
 - LXXXV. Si torrebbe la vita, ma la trattiene Amore
 - LXXXVI. Piangano la sua fine le donne pietose
 - LXXXVII. Si lusinga d’essersi liberata da Amore
 - LXXXVIII. La sua pace è turbata di nuovo: sará ella mai resa a se stessa?
 - LXXXIX. Ma alla libertá ella preferisce la sua servitú amorosa
 - XC. Dican le donne se altra fu piú di lei misera in amore
 - XCI. Egli vince ognuno di valore: ella vince lui nella fede e nel dolore
 - XCII. S’egli non torna, ella, nell’incertezza, vuol morire
 - XCIII. Come una cerva ferita a morte
 - XCIV. Gli si arrende senza contesa
 - XCV. Il ritorno dell’uomo amato la libererá da morte
 - XCVI. Vorrebb’esser con lui con la persona, com’è col cuore
 - XCVII. Egli, in Francia, ha seco il cuore di lei; e non le scrive
 - XCVIII. L’infinito valore di lui è minore della pena di lei
 - XCIX. Invano attende il suo ritorno, o un messo fidato
 - C. Egli ritorna!
 - CI. Pensa alle accoglienze che gli fará, rivedendolo
 - CII. Nel ritorno di lui, tutta si rallegra
 - CIII. Benedetti gli affanni d’Amore, or ch’egli è tornato!
 - CIV. Notte d’amore
 - CV. Vagheggia l’amante ritornato
 - CVI. La gioia d’averlo vicino è turbata in lei dalla gelosia
 - CVII. Nella nuova primavera, vicina all’amante, si rinnovano gli affetti di lei
 - CVIII. Ella si gode la presenza dell’amante
 - CIX. Il timore di perderlo presto la turba
 - CX. Sullo stesso argomento
 - CXI. Tutto sopporterá, s’egli non torna via
 - CXII. Se le vedesse in cuore, non sarebbe geloso
 - CXIII. Vorrebbe che lo stato presente fosse durevole
 - CXIV. Non riesce a scriver degnamente del suo amore
 - CXV. Egli rivolga a sé le rime che scrive per lei
 - CXVI. Sullo stesso argomento
 - CXVII. Sullo stesso argomento
 - CXVIII. Sullo stesso argomento
 - CXIX. Si stima avventurata, perchè egli la celebra in versi
 - CXX. La sua gioia non è senza amarezze
 - CXXI. In lui tutti i pregi, onde Amore lega gli animi femminili
 - CXXII. Gode dell’amor suo, ma teme ch’egli debba lasciarla
 - CXXIII. Egli le ha detto che, lontano da lei, non la ricorda
 - CXXIV. Egli non l’ama piú
 - CXXV. Quesiti ad Amore
 - CXXVI. Gelosia la tormenta: pur si rassegna a soffrire per lui
 - CXXVII. Speranza e fiducia combattono in lei la gelosia
 - CXXVIII. «S’io ’l dissi mai...»
 - CXXIX. Si ribella ad un’ingiusta accusa di lui
 - CXXX. Dello stesso argomento
 - CXXXI. Egli le vieta di dir le sue ragioni
 - CXXXII. Sentenza d’Amore contro di lei
 - CXXXIII. «Cosí, senza aver vita, vivo in pene»
 - CXXXIV. Ha in uggia Venezia, essendo egli a Collalto
 - CXXXV. Invidia Collalto, dov’egli soggiorna
 - CXXXVI. Egli, dimentico, non le scrive
 - CXXXVII. Vadano a lui i suoi sospiri e dicano quant’ella soffre
 - CXXXVIII. Al fiume Anasso, che bagna la terra ov’egli nacque
 - CXXXIX. Dello stesso argomento
 - CXL. Poich’egli non torna, vorrebbe raggiungerlo
 - CXLI. Rimproveri ad Amore
 - CXLII. «Son passati otto giorni, a me un anno...»
 - CXLIII. Quando sará libera da tante pene?
 - CXLIV. Lo supplica di star con lei
 - CXLV. Ai luoghi dov’egli è, perchè lo restituiscano a lei
 - CXLVI. Lo invoca presso di sé
 - CXLVII. Lo segue col pensiero nella sua vita campestre
 - CXLVIII. Il suo destino è servire al suo signore
 - CXLIX. Perdonerá ad Amore, se da lui apprenderá a placar l’amante
 - CL. È giusto ch’egli goda ed ella soffra
 - CLI. Ella morrá d’amore, compianta da ogni cuore gentile
 - CLII. Non regge piú ad Amore, né spera pietá dall’amante
 - CLIII. L’animo di lei è un inferno
 - CLIV. Sebbene Amore la tormenti, gode della sua passione
 - CLV. S’augura di morire, prima ch’egli sia d’altra
 - CLVI. Vorrebbe esser morta, prima ch’egli sia partito
 - CLVII. È merito di lui, s’ella scrive con lode
 - CLVIII. Viva con lei una vita tutta d’amore, senz’altre cure
 - CLIX. È inferma: la febbre e l’amore l’uccideranno
 - CLX. Vorrebbe sé libera, e lui suo prigioniero
 - CLXI. Tornando a Venezia da Collalto, prega l’amante di raggiungerla
 - CLXII. Dello stesso argomento
 - CLXIII. Ondeggia tra gioie e pene; né le dispiace, purché duri, il suo stato
 - CLXIV. «Occhi miei lassi, non lasciate il pianto...»
 - CLXV. Ella merita da lui premio, per l’amore che gli porta
 - CLXVI. Troppo fu alta la sua mira amorosa
 - CLXVII. S’egli è stanco di lei, ella vuol morire o scordarlo
 - CLXVIII. Si duole che Amore le ritolga il suo bene
 - CLXIX. Teme ch’egli la lasci per altra donna
 - CLXX. Tutto soffrirá , pur ch’egli non sia d’un’altra
 - CLXXI. S’egli la tradisce, a lei resta la memoria del diletto provato
 - CLXXII. Sopporterá con pazienza ciò che a lui piace
 - CLXXIII. Alla nuova primavera, ella piange, poich’egli è per partire
 - CLXXIV. Tempeste dell’animo
 - CLXXV. E lo mira e lo ascolta piú intenta, or che deve partire
 - CLXXVI. Egli gode di tormentarla, anziché ucciderla
 - CLXXVII. Lamentasi della fortuna, essendo prossima la partenza di lui
 - CLXXVIII. Egli la strazia e tradisce: ella pur l’ama
 - CLXXIX. Ora la vuol lasciare, per passare a nozze
 - CLXXX. Egli a torto l’accusa di poca fede
 - CLXXXI. Or fra tempeste, or fra bonaccia
 - CLXXXII. È prossima la fine de’ suoi piaceri
 - CLXXXIII. Lasci i suoi colli, e stia con lei, prima di andar lontano
 - CLXXXIV. Non ha piú rime da celebrarlo
 - CLXXXV. Sarebbe meglio, per lei, morire
 - CLXXXVI. Che avverrá di lei, s’egli sará d’un’altra?
 - CLXXXVII. Se gli dicesse tutta la sua passione, egli non l’abbandonerebbe
 - CLXXXVIII. Timori e speranze
 - CLXXXIX. «Latet anguis in herba»
 - CXC. Si prepara al doloroso distacco
 - CXCI. Sullo stesso argomento
 - CXCII. Infelice stato d’Amore
 - CXCIII. Amore tempra di gioia i martíri
 - CXCIV. Nuovi lamenti per la prossima partenza di lui
 - CXCV. «Voi vi partite...»
 - CXCVI. Ella morrá: cosí finirá la lunga storia de’ suoi dolori
 - CXCVII. Contrari effetti in amore
 - CXCVIII. Amando s’impara a soffrire e ad esser forti
 - CXCIX. Da lontano la ricordi; e torni presto
 - CC. Ogni gioia è partita con lui: oh torni presto!
 - CCI. Lamento d’Anassilla
 - CCII. Partito lui, ell’ha trovato in Dio rifugio e quiete
 - CCIII. Lo vuol dimenticare, poiché di lei non cura
 - CCIV. Vuol amar solo le virtú del suo signore
 - CCV. Sullo stesso argomento
 - CCVI. Sullo stesso argomento
 - CCVII. Libera dal primo amore, cerca un affetto piú temprato
 - CCVIII. Per un nuovo amore
 - CCIX. Ad ogni Natale, le torna a mente il primo amore
 - CCX. Torna a compiacersi del nuovo amore
 - CCXI. Amore non le dá tregua
 - CCXII. Non sa se debba darsi al nuovo amore
 - CCXIII. Cede al nuovo affetto, e spera di non doverne piangere
 - CCXIV. L’antico amore s’attraversa al nuovo, nella memoria
 - CCXV. Gode il nuovo e degno suo amore
 - CCXVI. Si compiace d’amar nuovamente
 - CCXVII. Prega il suo nuovo amante, che voglia riamarla
 - CCXVIII. Sullo stesso argomento
 - CCXIX. Riamata, gioisce
 - CCXX. Tenace e dolce è questo suo nuovo amore
 - CCXXI. «Ma che poss’io, se m’è l’arder fatale?»
 - CCXXII. Domanda ad Amore
 - CCXXIII. «Or che son voi fatta io...»
 - CCXXIV. Amore è piú crudele che Morte
 - CCXXV. Le armi d’Amore
 - CCXXVI. Non tutti comprendono la beltá del suo signore
 - CCXXVII. Rimproveri ad Amore
 - CCXXVIII. «Pensa ch’io sarò morta»
 - CCXXIX. Nel partire di lui, non poté piangere
 - CCXXX. Sullo stesso argomento
 - CCXXXI. Soffre pene piú che d’inferno
 - CCXXXII. Si nutre di dolore e di pianto
 - CCXXXIII. «Beato insogno e caro»
 - CCXXXIV. Tornerá , o le scriverá?
 - CCXXXV. Egli è, nella lontananza, troppo crudele
 - CCXXXVI. Sullo stesso argomento
 - CCXXXVII. Rassegnazione
 - CCXXXVIII. Non sa come provargli l’amor suo
 - CCXXXIX. «Me nutre il foco...»
 - CCXL. Trascurata da lui, ne muore
 - CCXLI. Che cosa è amore
 - CCXLII. Egli è alla guerra: ella ne trema, e rimpiange l’etá che non conobbe guerre
 - CCXLIII. Mentr’egli è in Francia, ella soffre indicibilmente
 - CCXLIV. Elegiaco lamento, essendo egli lontano
 - CCXLV. Si duole della fortuna e d’Amore e di sé, poiché non seppe trattenerlo
 
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