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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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CXIV
Non riesce a scriver degnamente del suo amore.
     Mille volte, signor, movo la penna
per mostrar fuor, qual chiudo entro il pensiero,
il valor vostro e ’l bel sembiante altero,
ove Amor e la gloria l’ale impenna;
     ma perché chi cantò Sorga e Gebenna,
e seco il gran Virgilio e ’l grande Omero
non basteriano a raccontarne il vero,
ragion ch’io taccia a la memoria accenna.
     Però mi volgo a scriver solamente
l’istoria de le mie gioiose pene,
che mi fan singolar fra l’altra gente:
     e come Amor ne’ be’ vostr occhi tiene
il seggio suo, e come indi sovente
sí dolce l’alma a tormentar mi viene.
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