< Rime (Vittorelli) < Sonetti
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Iacopo Vittorelli - Rime (1806)
Monacandosi la Figlia del Senatore Marco Zorzi, Oratore eloquentissimo, eletto Provveditore a Cattaro.
◄ | Sonetti - Sonetto 1 | Sonetti - Sonetto 3 | ► |
Monacandosi la Figlia del Senatore Marco
Zorzi, Oratore eloquentissimo, eletto
Provveditore a Cattaro.
Marco, che di tua luce Adria rischiari,
Quanto somigli a l’Arpinate, oh quanto!
Pari hai l’onor del Senatorio manto,
E pari il nome, e l’eloquenza pari.
Ei vigile Pretor ne’ giorni amari
Sicilia resse, ed asciugolle il pianto.
Tu di saggio Pretor l’illustre vanto
Fra poco avrai su gli Epiroti mari.
De la modesta Tullia il gran Romano
Fu genitor; tu di Adelaide il sei,
Che ratta oggi s’invola al guardo umano.
Ma le venture, che impetrar Costei
Ti può dal ciel, Tullia chiedeale in vano
A gli Aruspici ingordi, e a i falsi dei.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.