< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO CVI
Di vaga Primavera i più bei fiori;
Di rare gemme il più ricco tesoro;
Delle pregiate vene il più fin oro
Perdono col bel volto i proprj onori.
Che al chiaro lampeggiar di quei colori,
Par di celeste man l’ alto lavoro,
Là dove gravità, e l’ umil decoro
Empion gli uomini, e i Dei d’ intensi ardori.
Io miser, che mirarla osai per farmi
Immortal col morir, l’ audace impresa,
Nè più grave martir toglie il timore.
Nè posso, o voglio di speranza aitarmi,
Anzi ognor giungo foco all’ alma accesa,
Che bel fin fa, chi bene amando more.
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