< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CV Sonetto CVII


SONETTO CVI

Di vaga Primavera i più bei fiori;
  Di rare gemme il più ricco tesoro;
  Delle pregiate vene il più fin oro
  Perdono col bel volto i proprj onori.
Che al chiaro lampeggiar di quei colori,
  Par di celeste man l’ alto lavoro,
  Là dove gravità, e l’ umil decoro
  Empion gli uomini, e i Dei d’ intensi ardori.
Io miser, che mirarla osai per farmi
  Immortal col morir, l’ audace impresa,
  Nè più grave martir toglie il timore.
Nè posso, o voglio di speranza aitarmi,
  Anzi ognor giungo foco all’ alma accesa,
  Che bel fin fa, chi bene amando more.

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