< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CIV Sonetto CVI


SONETTO CV

Se quel superbo dorso il monte sempre
  Sostien, perch’ aspirare al Ciel gli piacque,
  Da peso e fuoco oppresso, e cinto d’ acque
  Arde, piange, e sospira in varie tempre;
E’ degno, che ’l passato duol contempre
  Il presente gioir; che Tifeo nacque
  Per alte imprese, e a forza in terra giacque:
  Non convien bel desir morte distempre.
Or gli dà il frutto la smarrita speme,
  Da cui può aver sì lunga e chiara istoria,
  Che compensi il piacer l’ avute pene.
Non cede il carco, che felice il preme,
  (Se nei spirti divini è vera gloria)
  A quel, che ’l vecchio Atlante ancor sostiene.

 

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