< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CX Sonetto CXII


SONETTO CXI

Quando più stringe il cor la fiamma ardente,
  Corro all’ alme faville, ond’ esce il foco,
  AMor mi sprona, e in un tempo m’ affrena,
  Lo star mi strugge, e ’l fuggir non m’ aita,
  Ugualmente mi spiace morte e vita,
  Giusto duol certo a lamentar mi mena.
Questa nuova tra noi del Ciel Sirena,
  Che per cosa mirabile s’ addita,
  Qual io la vidi in su l’ età fiorita,
  Sempre m’ è innanzi per mia dolce pena.
La divina incredibile bellezza
  Raddoppia all’ alta impresa il mio valore,
  Che il fren della ragion Amor non prezza.
E dolendo addolcisce il mio dolore,
  Nè l’ alma mia punto di sdegno sprezza,
  Che tal fin fa, chi ben amando more.

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