< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CIX Sonetto CXI


SONETTO CX

Quando più stringe il cor la fiamma ardente,
  Corro all’ alme faville, ond’ esce il foco,
  Ivi più ognor m’ accendo, ivi m’ alloco,
  E per sì dolce ardor l’ alma il consente.
D’ appressarsi al suo mal rimedio sente;
  Spregia il martir per appregiar il loco;
  Alla cagion si volge, e prende in gioco
  Il grave duol dell’ affannata mente.
Nasce dal vivo lume un raggio tale,
  Che di ricca speranza ognor m’ adorna,
  E poi mia fede in lieto fin predice.
Chi non adora un valor senza uguale?
  Chi non contempla un Sol, che sempre aggiorna?
  Chi non ammira sì nuova Fenice?

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