< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CXXIV Canzone I


SONETTO CXXV

Molza, ch’ al Ciel quest’ altra tua Beatrice
  Scorgi per disusate strade altiere,
  Tali esser den l’ immortal glorie vere,
  Gran frutto eterno trar d’ umil radice.
Lieve fora a cantar, ch’ una Fenice
  Viva, e ch’ an lume le celesti sfere;
  Far bianchi i corvi, e le colombe nere,
  Opre son del tuo stil chiaro e felice.
Più onor dell’ altro avrai, che quella al Cielo
  Tirò l’ amante, e fuor d’ umana scorza
  Condusse l’ opra santa, e ’l bel desio.
Ma a te convien di casto ardente zelo
  Infiammar l’ oste tuo, e quasi a forza
  Poscia condurlo fuor d’ eterno oblio.

 

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