< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO CXXV
Molza, ch’ al Ciel quest’ altra tua Beatrice
Scorgi per disusate strade altiere,
Tali esser den l’ immortal glorie vere,
Gran frutto eterno trar d’ umil radice.
Lieve fora a cantar, ch’ una Fenice
Viva, e ch’ an lume le celesti sfere;
Far bianchi i corvi, e le colombe nere,
Opre son del tuo stil chiaro e felice.
Più onor dell’ altro avrai, che quella al Cielo
Tirò l’ amante, e fuor d’ umana scorza
Condusse l’ opra santa, e ’l bel desio.
Ma a te convien di casto ardente zelo
Infiammar l’ oste tuo, e quasi a forza
Poscia condurlo fuor d’ eterno oblio.
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