< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto LXXVII Sonetto LXXIX


SONETTO LXXVIII

Quand’ io son tutta col pensier rivolta
  Ai raggi, al caldo del mio vivo Sole,
  A quelle chiare luci ardenti e sole,
  Ch’ apparver qui tra noi sol’ una volta;
L’ alma vede la sua sì bella, e ascolta
  Sì vere le divine alte parole,
  Che del legame suo s’ affligge e dole,
  Non che sia quella dal suo nodo sciolta.
Non piango, che ’l valor, l’ alma virtute
  Degna scala del Ciel l’ abbian gradito,
  Ove dell’ alta speme il frutto coglie;
Ma che tardi a venir la mia salute,
  Sicch’ io vegga ’l bel loco, ov’ egli è gito,
  E di vita, e di duol Morte mi spoglie.

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