< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO LXXXIX
Poichè tornata sei, anima bella,
Alla porta celeste, onde partisti,
Quanto lasciati hai noi miseri e tristi,
Tanto lieta hai nel Ciel fatt’ ogni stella.
Non piango già il tuo ben, ma l’ empia e fella
Sorte del mondo, il qual, mentre vivesti,
Col dotto stil così onorato festi,
Che non fu ugual in questa etade, o in quella.
Rimaso è senza te povero, e privo
D’ ogni sua gloria, e per disdegno e doglia
Sommerso ha quasi Roma il Tebro altiero.
Sol per te ha fatto quel, che per lo Divo
Cesar già fece, e a par di quella spoglia
Pianto ha la tua beato almo sincero.
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