< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto VII Sonetto IX


SONETTO VIII

Perchè del Tauro l’infiammato corno
  Mandi virtù, che con novei colori
  Orni la terra de’ suoi vaghi fiori,
  E più bello rimeni Apollo il giorno;
E perch’ io veggia fonte, o prato adorno
  Di leggiadre alme, e pargoletti Amori,
  O dotti spirti a’ piè de’ sacri allori
  Con chiare note aprir l’ aer d’ intorno;
Non s’ allegra il cor tristo, o punto sgombra
  Della cura mortal, che sempre il preme,
  Sì le mie pene son tenaci e sole;
Che quanta gioia i lieti amanti ingombra,
  E quanto quì diletta, il mio bel Sole
  Con l’alma luce sua m’ asconde insieme.

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