< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto X Sonetto XII


SONETTO XI

MEntre scaldò ’l mio Sol nostro emispero,
  Qual occhio da soverchia luce offeso,
  E qual da cieca invidia tinto e preso,
  Non scorser del gran lume il raggio intero.
Or c’ ha lasciato il mondo freddo e nero,
  Di bella voglia ogn’ alto spirto acceso
  L’ adora, e molti han con lor danno inteso,
  Che ’l proprio error non li scoperse il vero
Valor, a cui la Morte fama aggiunge;
  E se ’l tempo vorace i nomi asconde,
  Sua gloria a questa legge non si strinse.
L’ opre chiare d’ altrui non ben seconde
  Seguon le sue tant’ alto, e sì da lunge
  Lo scorge quei, che più l’ ardir sospinse.

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