< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XLV Sonetto XLVII


SONETTO XLVI

Quanto è tolto al desio rende un pensiero
  Di dolce frutto a tanta mia fatica,
  L’ un mi consuma il cor, l’ altro il nodrica;
  Questo fa il viver grave, e quel leggiero.
Scorge falso il pensier, quanto per vero
  Dimostrò il mondo, ond’ or la pena antica
  Con nuovo freno allenta, e fammi amica
  Del ben, ch’ ei gode; io per suoi pregi spero.
L’ altro con sproni ardenti s’ appresenta
  Vago dell’ alme luci, e del gioire,
  Che nodria l’ alma, mentre ei visse in terra.
Quel fa la gloria viva, e questo spenta,
  L’ un guarda alla cagion, l’ altro al martire,
  Ma al fin l’ alto pensier vince la guerra.

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