< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XLVI Sonetto XLVIII


SONETTO XLVII

Se ’l mio bel Sol, e l’ altre chiare stelle,
  Che ’l natio nido mio, l’ almo paese
  Adornan sì, che dell’ antiche imprese
  Le moderne opre lor non fur men belle.
Mi vedess’ io d’ intorno; e queste, e quelle,
  Formerian vago Ciel, largo e cortese,
  Contra quest’ altro irato, e l’ empie accese
  Sue luci a’ miei desir sempre rubelle.
Con ciascuna lor vita, invide Parche,
  Mill’ altre ne trovaste, ed anzi tempo,
  Che al chiaro stame suo viveano avvolte.
Ond’ io non vivo già, ma sol m’ attempo
  Per la dolce memoria, ch’ elle scarche
  Del mondo, al Ciel volar libere e sciolte.

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