< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO XVII
Quand’io dal caro scoglio miro intorno
La terra, e ’l Ciel nella vermiglia Aurora,
Quante nebbie nel cor son nate allora,
Scaccia la vaga vista, e ’l chiaro giorno.
S’ erge il pensier col Sole, ond’ io ritorno
Al mio, che ’l ciel di maggior luce onora,
E da quest’altro par, ch’ad ora ad ora
Richiami l’ alma al suo dolce soggiorno.
Per l’esempio d’Elia, non con l’ardente
Celeste carro, ma col proprio aurato
Venir se ’l finge l’amorosa mente
A cangiarne l’umil doglioso stato
Con l’alto eterno; e in quel momento sente
Lo spirto un raggio dell’ardor beato.
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