< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XVII Sonetto XIX


SONETTO XVIII

Di così nobil fiamma Amor mi cinse,
  Ch’essendo spenta, in me vive l’ardore;
  Nè temo nuovo caldo, che ’l vigore
  Del primo foco mio tutt’ altri estinse.
Ricco legame a bel giogo m’avvinse,
  Tal che disdegna umil catena il core;
  Nè più speranza vuol, nè più timore;
  Ch’un sol incendio l’arse, un nodo strinse.
Un sol dardo pungente il petto offese
  Sì, ch’ei riserba la piaga immortale
  Per schermo contra ogni amoroso impaccio.
Amor le faci spense, ove l’accese,
  L’arco spezzò all’avventar d’un strale,
  Sciolse ogni nodo all’ annodar d’un laccio.

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