< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XXXVIII Sonetto XL


SONETTO XXXIX

Alta fiamma amorosa, e ben nate alme,
  Cui nodo avvinse sì tenace e forte,
  Che romper poi nol potè Invidia, o Morte,
  Spargendo a terra le corporee salme.
Ben dovria il mondo con dorate palme,
  Con cerchj, e mete di sì lieta sorte
  Rendervi onor, mentre le rime accorte
  Dal dolor non impetro, e di me calme.
Di voi non già, che fuor d’ umil soggiorno
  Nel Ciel godete, accolte e Cittadine
  Del regno u’ spesso col pensier ritorno.
Parmi veder d’ elette e pellegrine
  Alme girarsi un nembo a voi d’ intorno,
  E vinta restar più ciascuna al fine.

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