< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XXXIV Sonetto XXXVII


SONETTO XXXVI

Morte col fiero stral se stessa offese,
  Quando oscurar pensò quel lume chiaro;
  Ch’ oggi è più vivo in Ciel, fra noi più raro,
  Ma al bel morir l’ immortal gloria accese.
Onde irata ver me l’ arco riprese,
  Poi vide essermi dolce il colpo amaro,
  Nè ’l diè; ma col morir vivendo imparo
  Cruda guerra con lei, strane contese.
S’ io cerco darle in man la mortal vita,
  Perchè di sue vittorie resti altera,
  Ed io del mio finir lieta e felice.
Per far nova vendetta, empia, inaudita,
  Mi lascia viva in questa morte vera,
  S’ ella mi sdegna, or che sperar mi lice?

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