< Rime (Vittoria Colonna)
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Stanza XX Stanza XXII


STANZA XXI

Beato dunque, se beato lice
  Chiamar, mentre che vive, uomo mortale;
  E se vivendo si può dir felice,
  Parmi esser quel che vive in vita tale;
  Ma esser più desia, qual la Fenice,
  E cerca dì mortal farsi immortale:
  Anzi quella, che l’ uom eterno serba
  Dolce nel fine, e nel principio acerba.

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