< Rime (Vittoria Colonna)
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STANZA XXI
Beato dunque, se beato lice
Chiamar, mentre che vive, uomo mortale;
E se vivendo si può dir felice,
Parmi esser quel che vive in vita tale;
Ma esser più desia, qual la Fenice,
E cerca dì mortal farsi immortale:
Anzi quella, che l’ uom eterno serba
Dolce nel fine, e nel principio acerba.
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