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Libro secondo - Le visite del Cardinale Libro secondo - A Venere genitrice

SAMBUCI1



A voi fecondi clivi
     Sabini, a voi vestiti
     3Di frondeggianti viti
     E di feraci ulivi,
     Tra cui muggendo viene
     6Il turbolento Aniene,

A voi, nel roseo incanto
     Del moribondo sole,
     9Sante d’amor parole
     Disse d’Orazio il canto,
     Ma del tripudio il giorno
     12Passò senza ritorno.

Rade, ai pendii fiorenti
     Dove ridean le vigne,
     15Germoglian le gramigne
     Agli sparuti armenti:
     Nega al villan la vita
     18La terra insterilita.


Che se, vincendo l’arsa
     Rabbia del sol rovente,
     21Sudata lungamente
     Cresce la messe scarsa,
     Lo scarno agricoltore
     24La miete al suo signore;

E a lui la terra magra
     Matura il reo frumento
     27Che gli distilla il lento
     Velen della pellagra,
     Quando clemente il cielo
     30Non l’arde in sullo stelo...

     .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  

  1. Frammento. Tutti ricordano ancora la fame sofferta dagli infelici abitatori di Sambuci (Roma) nell’inverno del 1805.

Note

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