< Rime disperse
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Sequitur
XXXVI


 
Il servo involto nel corporeo peso,
pentito del suo lungo e grave errore,
confuge a te, benegno redentore,
4col cor contrito e di dolor acceso.

Pietà te chiede nel suo mal commeso,
te invoca, chiama, te prega, Signore,
che non dispregi un repentito core,
8pentito già d’ averte grave offeso.

Ardisce a te venir pronto e veloce,
perché sa che per lui tu, Re benegno,
11morir voleste su ne l’ aspra croce.

Fa donche, Signor mio, benché sia indegno,
che ’l tuo aspro martìr e morte atroce
14fruir me faccia il tuo beato regno!

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