< Rime disperse
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V VII


 
Perché, s’ io sguardo el sguardo ognor me rendi
e se sospiri ai miei sospir cocenti,
quando te scrivo in carta i mie’ tormenti,
4mai non rispondi, anzi a disdegno ’l prendi?

Duolmi, madonna, assai che non intendi
qual sïano d’ Amor gli stral pongenti,
ché una lettra notata in dolci accenti
8porta mille saette e dardi orrendi.

Cieco se pinge Amor, ma non già muto,
per dimostrar che ne l’ amar si vuole
11più da la lingua che dagli occhi aiuto.

Il sguardo passa, e restan le parole
sculte ne la memoria; e s’ è veduto
14che Giosu5è fermò, parlando, il sole.

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