< Rime disperse
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XXXIII
XXXII XXXIV


 
— A che pur sempre piangi, anima trista,
se, per sempre languire,
d’ amor non si può mai voglia finire? —

— Io piango, oimè, perché piangendo io trovo
5breve riposo alla mia eterna doglia,
e con parole provo
di palesar altrui quel che mi addoglia. —

— Deh, cangia, anima, omai questa ria voglia
e cerchiàn di morire,
10c’ altro fin non si scopre al tuo martire. —

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