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XLI.
IN MAGGIO
Gli amici a cui dissi d’amor parole
Peggio m’han fatto, ed ho spezzato il cuor:
Spezzato ho il cuor, ma là su alto il sole
4Ride e saluta al mese de l’amor.
Primavera fiorisce: allegri cori
D’augelli empiono il bosco giovenil:
Virginee ridon le fanciulle e i fiori:
8Oh come orribil sei, mondo gentil!
L’Orco vogl’io: miglior le piaggie bige
Danno asilo a i dolenti: ivi non piú
Contrasto e scherno. Oh, meglio de la Stige
12Errar su le notturne acque là giú.
Il triste mormorio de l’onde lente,
De le figlie di Stinfalo il gracchiar,
La canzon de l’Eumenidi stridente,
16Il continuo di Cerbero latrar,
Son fiera cosa che al dolor s’accorda:
Di dolore ogni cosa ha vista e suon
Ove impera su l’ombre Ecate sorda
20Ed eterno del pianto ulula il tuon.
Ma qua su come e di che duro oltraggio
E sole e rose a me fiedono il cuor!
M’insulta il ciel, l’azzurro ciel di maggio....
24O mondo bello, tu sei pien d’orror!