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Libro III - Mattino alpestre
Libro III Libro III - Rosa e fanciulla



XXXVI.

MATTINO ALPESTRE


Da l’orïente palpita
Il giorno, e i primi raggi
Scendon soavi a frangersi
4Tra ’l nereggiar de’ faggi.

Guizzan su ’l fiume e ridono
Tra i mormorii de l’onde,
Come occhi d’una vergine
8Che a nuovo amor risponde.

Scorron su ’l monte; e s’anima
D’un riso anch’ei, ma tardo,
Come al giocar de i pargoli
12La faccia d’un vegliardo.


Già son fulgore, e spandesi
Per la vallèa fiorita,
Come speranza giovine
16In su l’aperta vita.

Ondeggia dal pian rorido
E si raccoglie e stende
Un velo di caligine
20Che al sole argentea splende.

Floridi i colli emergono;
Ma le case e le piante
Come sogni traspaiono
24Entro il vel biancheggiante.

Da i fumeggianti culmini
Tra i giuochi de la luce
Desío ne l’alto a querule
28Coppie i palombi adduce.

Le terse ali riflettono
Il limpido splendore.
Passano lampi ed iridi,
32Il ciel sorride amore.



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