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CANZONE.
SE avessi l’arco e l’ale
Giovanetto Giulio,
Tu saresti lo Dio che ogni uomo assale.
La bocca e le parole
5Son l’arco e le saette che tu hai;
Non è uom sotto il Sole
Che nol ferisca quando tu le trai.
Onde avvien che tu fai
Che ’n un voltar di ciglia
10Presto si lega e piglia ogni mortale.
Tu hai di Apollo il crine
Lucido e biondo, e di Medusa gli occhi;
Diventa sasso al fine
Chiunque ti guarda, ciò che vedi o tocchi.
15E i prudenti e gli sciocchi
Prende il tuo dolce vischio;
Ch’i’ non mi arrischio a darti al mondo eguale.
Giove, se tu riguardi
Costui che bello al mondo sol si vede,
20Tu conoscerai tardi
Aver fallito a rapir Ganimede.
Costui ogni altro eccede,
Come fa il Sole il rezzo,
Di lui ribrezzo sente ogni animale.