Questo testo è completo.

 
Sì sono angostïoso e pien di doglia
e di molti sospiri e di rancura,
che non posso saver quel che mi voglia
e qual poss’esser mai la mia ventura.

5Disnaturato son come la foglia
quand’è caduta de la sua verdura,
e tanto più che m’è secca la scoglia
e la radice de la sua natura:

sì ch’eo non credo mai poter gioire,
10né convertir – la mia disconfortanza
in allegranza – di nessun conforto;

soletto come tortula voi’ gire,
solo partir – mia vita in disperanza,
per arroganza – di così gran torto.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.