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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Antonio Volpi


II1


S’io mi rivolgo, e guardo al fonte
     Da cui vostro gentil sangue deriva,
     Veggio una Gente ancor, per fama, viva
     Del tempo dispregiar minacce ed onte.
5Veggio, Signor, più Duci ornar la fronte
     Di sacro alloro e di tranquilla oliva,
     (Alto soggetto onde si parli e scriva)
     A’ perigli, alla morte anime pronte.
Veggio il vostro gran Padre irne lontano,
     10Dove amor della patria il guida e sprona,
     E giacerne, ahi, la salma in lido strano.

Ma se contemplo Voi, che ’l Ciel ci dona,
     Tante virtù, la mente; il cuor, la mano,
     Quì mia vista s’abbaglia, e m’abbandona.

  1. Per Andrea Delfino Podestà di Padova figlio del Cav. Gio. il quale morì Bailo in Costantinopoli, e fu sepolto a Pera.


Note

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