< Satire (Alfieri, 1903)
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Vittorio Alfieri - Satire (1777-1798)
Al malevolo lettore
Satire (Alfieri, 1903) Al benevolo lettore

AL

MALEVOLO LETTORE.


Me remorsurum petis.

Horat., Epod., Od. VI.


Bench’io te non conosca e te non curi,
Pur vo’ mostrarti se mie rime han punta
Ottusa men, che gl’impotenti oscuri
Detti, in te figli d’atra invidia smunta.

Finor miei carmi hai sentenziato impuri;
E menzïon di te non v’era aggiunta:
Di questi or, senza leggerli, tu giuri
Lo stesso; e già il tuo dir miei strali spunta.

Deh, sospendi il mio scorno! aprimi, leggi:
Vedrai ch’ogni uomo rio qui si registra:
E s’io ben nol pingessi, e tu il correggi.

Dunque, non dare impressïon sinistra
D’opra in cui tu d’alto splendor campeggi,
Se vergogna il suo minio a te ministra.

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