Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Febo immortal, che splendi Amabil gioventute
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni eroiche di Gabriello Chiabrera


XXIII

per lo medesimo


Se a me scendono mai l’amiche Muse
     Del Romano Alessandro a far parole,
     Contar ciascuna suole
     Sol fiumi domi, e sol città rinchiuse;
     5E sol torri abbattute in sull’arena,
     E popoli guerrier tratti in catena.
Allor mi corre un gelo entro le dita,
     Che fa quasi cader l’amata lira;
     Ma bello esempio tira
     10Lunge d’ogni viltà l’alma smarrita;
     Poi lieto corse l’Oceán profondo
     Savonese nocchier per nuovo Mondo.
Ma io non spiegherò vela veloce,
     Il mar solcando de i Fiammenghi assalti;
     15Sol tra’ fondi men alti
     Andrò radendo a men remota foce.
     Non sempre Febo ama diffuso il canto;
     Talor breve cantar degno è di vanto.
Certo con dolce suon note soavi
     20Faranno udir ne’ secoli remoti
     I belgici nipoti
     Sulla miseria, e sul dolor degli avi,
     Spente le guerre alla stagion felice,
     Ammirando la man soggiogatrice.
25Ed è ciò prova di virtute ardente,
     Che quantunque nemica, altrui non spiace.
     Quando amorosa face
     Arse la Greca, e la Dardania gente,
     Qual non fe’ scempio sanguinoso acerbo
     30L’aspro cor dell’Eacide superbo?
Lui quasi fiamma folgorante in guerra
     Per entro i gorghi suoi vide Scamandro;
     Videlo Ida e Antandro,
     Qual turbo in Ciel, che le foreste atterra;
     35O qual leon, che in questi armenti e in quelli
     Gocciar fa i denti, le dure unghie e i velli.
Oh come scosse, oh come atroce aperse
     Col braccio invitto le Nettunie mura!
     Nube di pianto oscura,
     40Per l’indomito Achille Asia coperse,
     E sotto acerbo giogo i Re cattivi
     Fur poscia il gioco de’ coturni Argivi.
Ma pur dell’asta inesorabil rea,
     Per cui venne llion campo di biada,
     45Su straniera contrada
     Fèr meraviglia i successor d’Enea.
     Sì dopo il danno infra’ nemici ancora
     Fulgido lampo di valor s’onora.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.