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Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi
XIX
Interpella un compare sullo stesso protagonista del sonetto precedente.
Se tu sia lieto di madonna ’l ana,
Azzuccio, dimmi s’io verta ti dico;
e, se tu non la veggi ancor puttana,
4non ci guardar parente néd amico.
Ch’io metto la sentenza in tua man piana
e di neiente non la contraddico;
per eli’ io son certo che la drai certana,
8non ne darei de l’altra parte un fico.
Ch’egli è piú freddo, che detto non aggio;
non vedi come ’l naso il manofesta?
11Ché redir non saprebbe di Cafaggio.
E spesse volte duolegli la testa;
credo che stesse a bália nel rimaggio:
14tant’è salvoggio, — pare una tempesta.
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