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Sei anni ò travagliato
in voi, madonna, amare,
e fede v'ò portato
più assai che divisare,
nè dire vi por[r]ia;5
ben ò caro ac[c]at[t]ato
lo vostro inamorare,
che m'à così ingan[n]ato
con suo dolze parlare,
chi già no 'l mi credia.10
Ben mi menò follia
di fantin veramenti,
che crede fermamenti
pigliar lo sole ne l'agua splendienti,
e stringere si crede lo splendore15
de la candela ardenti,
ond'ello inmantenenti
si parte e piange sentendo l'ardore.
S'eo tardi mi so adato
de lo meo follegiare,20
tegnomene beato,
per ch'io sono a lasciare
lo mal che mi stringìa;
chè l'omo ch'è malato,
poi che torna in sanare,25
lo male c'à passato
e lo gran travagliare
tut[t]o met[t]e in obria.
Oi lasso, ch'io credia,
donna, perfettamenti30
che vostri affetamenti
pas[s]assero giacinti stralucenti!
Or vegio ben che l[o] vostro colore
di vetro è fermamenti,
chè sanno sagiamenti35
li mastri contrafare lo lavore.
Speranza m'à 'ngan[n]ato
e fatto tanto er[r]are,
com'omo c'à giucato
e crede guadagnare40
e perde ciò c'avia.
Or vegio ch'è provato
zo c'audo contare,
c'assai à guadagnato
chi si sa scompagnare45
da mala compagnia.
A meve adivenia,
como avene soventi
chi 'mpronta buonamenti
lo suo a mal debitore e scanoscenti:50
in per ciò c'al malvagio pagatore
vac[c]i omo spessamenti
e non pò aver neienti,
ond'a la fine ne fa richiamore.

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