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Carlo Giustiniani
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri
CARLO GIUSTINIANI.
Senza che avessi aita o pur consiglio
Vissi tra falsa speme, e certo pianto
Colui seguendo, che con l’ozio accanto
Ne suol formare, e che dell’ozio è figlio.
5E come cerca in fragile naviglio
Nocchier per dubbio mar richezze, o vanto,
E in lui la tomba ha col suo legno infranto
Così, folle cercava il mio periglio.
Tal’era, e tale io sarei forse ancora,
10Se rott’i lacci non volgeva il piede
A questi boschi ove virtù dimora:
Boschi felici dove Apollo ha sede,
Sdegnando i regii tetti, e dove ogn’ora
L’invidia oppressa lacrimar si vede.
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