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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giacomo Canti
GIACOMO CANTI.
I
Serio voler di crude stelle irate
Mi toglie a forza al dolce suol natìo,
Non siete voi, che lagrimar mi fate,
Pastori amici, ch’or lasciar degg’io:
5Nè queste piagge sì fiorite e grate,
Nè il caro armento, e il fresco ombroso rio:
Sol cagioni del mio duol sono l’amate
Luci leggiadre del bell’Idol mio.
Che se lontan da lor fia pur, ch’io viva,
10Spingami il mio destino ovunque vuole,
Troverò ciò che perdo, in altra riva.
Ma voi pupille del mio vago Sole,
S’iniquo Ciel de’ vostri rai mi priva,
Dove più troverò, se siete sole?
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