Questo testo è incompleto.
Tant'è lo core meo pien di dolore Amore, a voi domando perdonanza
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi

XL

Mai non si estingue il fuoco, che lo abbrucia.

Similmente la notte come ’l giorno
io dormo e poso ed ho sollazzo e gioco;
e simile mi volgo e giro intorno,
4e sto, senza pensier doglioso, poco.
E spesse volte a pianger mi ritorno,
e quindi bagno l’amoroso foco;
e lo pensiero e ’l pianto è ’l mio soggiorno;
8oi lasso, ché tutto ardo e’ncendo e coco!
E nessun foco mai cangia calore,
o che faccia languire o tormentare,
11per certo non, com’fa il foco d’Amore.
Ché’l naturai ti fa poco durare;
ma quegli a vita, ca piú tosto more,
14a cui non vòle Amore allegro fare.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.