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IV


Sola cura di Filli, e sol diletto,
     Lauro gentile in lieto suol sorgea,
     Con cui sè spesso misurar solea,
     E del pari con quel crescea ’l suo affetto.
5Di starsi impaziente a lei soggetto,
     Già sovra il paragone egli si ergea;
     Ed ella, ch’esser vinta pur godea,
     Di lui ’l crin si fregiava a suo dispetto,
Invidiò il vento tanto amore, e svelse
     10Dalle radici il ben cresciuto legno,
     E in un il cuor dal petto a lei divelse.
Apollo di pietade arse, e di sdegno,
     E luogo infra i suoi lauri in Pindo scelse
     Per trapiantarlo, il più onorato e degno.

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