< Sonetti (Foscolo)
Questo testo è stato riletto e controllato.
Perché taccia
Te nudrice alle Muse Così gl'interi giorni

I.



Perchè taccia il rumor di mia catena
    Di lagrime, di speme e di amor vivo,
    E di silenzio; chè pietà mi affrena
    4Se con lei parlo, o di lei penso e scrivo.

Tu sol mi ascolti, o solitario rivo,
    Ove ogni notte Amor seco mi mena,
    Qui affido il pianto e i miei danni descrivo,
    8Qui tutta verso del dolor la piena;

E narro come i grandi occhi ridenti
    Arsero d’immortal raggio il mio core,
    11Come la rosea bocca e i rilucenti

Odorati capelli, ed il candore
    Delle divine membra, e i cari accenti
    14M’insegnarono alfin pianger d’amore.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.