< Sonetti (Foscolo)
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Te nudrice alle Muse
Non son chi fui, perì di noi gran parte Perché taccia

PER LA SENTENZA CAPITALE

PROPOSTA

NEL GRAN-CONSIGLIO CISALPINO

CONTRO LA LINGUA LATINA.



Te, nudrice alle muse, ospite e Dea,
    Le barbariche genti che ti han doma
    Nomavan tutte, e questo a noi pur fea
    4Lieve la varia, antiqua, infame soma.

Chè se i tuoi vizi, e gli anni, e sorte rea
    Ti han morto il senno ed il valor di Roma,
    In te viveva il gran dir che avvolgea
    8Regali allori alla servil tua chioma.

Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste
    Reliquie estreme di cotanto impero;
    11Anzi il Toscano tuo parlar celeste

Ognor più stempra nel sermon straniero;
    Onde, più che di tua divisa veste,
    14Sia il vincitor di tua barbarie altero.

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