< Sonetti (Pascarella)
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Er terno
Er trasporto funebre Er Maestro de noto

ER TERNO.


Ecco er fatto. Lo prese drent’al letto,
Dove stava in campagna in d’un casino;
Je sigillò la bocca cór cuscino,
4E j ’ammollò ’na cortellata in petto.

Dunque, ferita all’undici: ce metto
Uno, er giorno; quarantatré, assassino...
Vado giù da Venanzio er botteghino
8Ar Popolo e ce butto un pavoletto1.

A l’estrazione, sabeto passato,
Ce viè’ l’ambo; ma, invece de ferita,
11M’esce settantadue: morto ammazzato.

Ma guarda tante vorte er Padreterno
Come dà la fortuna ne la vita!
14Si l’ammazzava ce pijavo er terno.


  1. [p. 185 modifica]pavoletto: mezza lira
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