< Sonetti (Pascarella)
Questo testo è stato riletto e controllato.
La società de l'asfitichi
Io... e l'asino mio Le forze

LA SOCIETÀ DE L’ASFITICHI.


L’asfitichi che so’? So’ un gran locale,
Dove si mai quarcuno s’affogasse,
Ce so’ lenzola e machinette a gasse
4Pe’ ridaje lo spirito vitale.

Cusì, senza portallo a l’ospedale,
L’asfitico, si mai nun rifiatasse,
Si porta drento e, senza traccheggiasse,
8Si stende come fosse orizzontale.

E lì drento co’ du’ strofinazioni
Sur filo de la schina, in d’un momento
11Je se rifanno batte’ li pormoni,

Poi je se ficca drento a le gingive
’Na canna, e a forza de soffiacce drento,
14Si nun è morto se rifà rivive’.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.