< Sonetti (Pascarella)
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Le forze
La società de l'asfitichi La musica nostra

LE FORZE.


La tragedia me piace, e tu lo sai;
Ma le forze che sopra a du’ trapesi,
A la Renella1 ho visto fa’ a du’ ingresi,
4Cremente mio, me piaceno più assai.

Vacce, Cremente, chè si tu ce vai,
Vedrai, so’ dieci sòrdi bene spesi!
Se so’ visti li mori, li cinesi...
8Ma quella roba nun s’è vista mai.

Ché fanno, caro mio, certi dislochi
Cór una precisione e un’esattezza
11Che, si ci appizzi2, credi, ce riochi3.

E poi quer gran piacere de l’artezza,
Indove stanno a lavorà’ sti giochi!
14Si quarcuno viè’ giù nu’ la rippezza.


  1. [p. 185 modifica]Renella: antico politeama ora demolito
  2. [p. 185 modifica]si ci appizzi: intendi: se ci vai
  3. [p. 185 modifica]ce riochi: cioè: vi torni
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