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L' avara Babilonia ha colmo 'l sacco
D' ira di Dio, e di vizi empi e rei,
Tanto che scoppia ; ed ha fatti suoi Dei,
Non Giove e Palla, ma Venere e Bacco.
Aspettando ragion mi struggo e fiacco :
Ma pur novo soldan veggio per lei,
Lo qual farà, non già quand' io vorrei,
Sol una sede ; e quella fia in Baldacco.
Gl' idoli suoi sarano in terra sparsi,
E le torri superbe, al Ciel nemiche ;
E suoi torrier di for, come dentr' arsi.
Anime belle e di virtute amiche
Terranno 'l mondo ; e poi vedrem lui farsi
Aureo tutto e pien dell' opre antiche.
Verso 1. Avara. Avida. Babilonia. Avignone, o la corte romana, che allora risedeva in quella città. La chiama Babilonia con figura tratta, ad esempio di Dante, dall' Apocalissi di San Giovanni. Ha colmo 'l sacco. Ha già empiuto il sacco. — 2. Dipende dalle parole ha colmo. Vuol dire che la corte romana ha già tocco il sommo della perversità. — 3. Tanto che scoppia. Cioè il sacco. Dipende altresi dalle parole ha colmo. — 5. Vuol dire : ardo di desiderio di veder giustizia e vendetta di tanta malvagità. E fiacco. E mi fiacco, cioè mi stanco. — 6-8. Il dottor Nott, letterato inglese, che ha pubblicato in Inghilterra un' edizione critica dei versi dell' antico Spencer, e che nel 1832 diede alla luce in Firenze l' Avventuroso Ciciliano, scriturra toscana del trecento, non più stampata ; in una lettera che m'indirizzò nel 1831 a Roma, propose di questi versi, che nella prima edizione del presente Comento io non aveva potuto spiegare, un' interpretazione, che credo verissima : ed è questa. Il Poeta perseverando sempre nella prima figura, come ha chiamato Avignone col nome di Babilonia, così dinota con quello di soldano o sultano il papa, e Roma con quello di Baldacco, cioè di Bagdad, ultima e stabile sedia de' califfi, cioè vicarj di Maometto, e capi della religione maomettana. E dice che cerrà un nuovo soldano, cioè un nuovo papa (dove io credo che intenda qualcuno de' suoi Colonnesi), il quale farà una sola sede, lasciando Babilonia, cioè Avignone, e tornando a fermare la residenza sua e de' successori in Bagdad, cioè in Roma. Non già quand' io vorrei. Non così presto come io vorrei. Quella. Si riferisce a sede. — 9. Suoi. Di Babilonia. — 10. E le torri superbe. E seranno sparse in terra, cioè atterrate, le sue torri superbe, cioè i suoi palazzi magnifici. — 11. E i guardiani o gli abitatori di quelle torri, cioè i signori di quei palagi, saranno arsi dal fuoco di fuori, come essi sono arsi dentro dalla concupiscenza. — 13. Terranno. Possederanno. Signoreggeranno. Governeranno. Lui. Cioè il mondo. Farsi. Divenire.