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El mondo vile è oggi a tal condotto Se colla vita io esco de la buca
Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi

XVII

Piange la morte di Dante Alighieri.

Sonetto pien di doglia, iscapigliato
ad ogni dicitor tu te n’andrai,
e con gramezz’a lor racconterai
4l’orribil danno, il qual è incontrato.
Ché l’ultimo periglio disfrenato,
il quale in sé pietá non ebbe mai,
per darne al cor tormento e pene assai,
8il dolce nostro mastro n’ha portato,
ciò ò il sommo autor Dante Alighieri,
che fu piú copioso in iscienza,
11che Catone o Donato o ver Gualtieri.
E chi ha senno di vera conoscenza
ne dèe portar affanno ne’ pensieri,
14recandosi a memoria sua clemenza.

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