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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Ercolani


I1


Sovra i sensi innalzato infermi e bassi
     Veggio il gran Dio, che di se stesso elice
     L’immortal Figlio, e in unità felice
     L’un l’altro amando eternamente stassi:
5E qual dall’Uom naturalmente Uom fassi,
     E fuor ch’all’Uomo, Uom generar non lice,
     Tal su nel Cielo è Dio di Dio radice,
     E produr Dio, fuori che a Dio non dassi.
Ma tu con nuova alta virtù sovrana
     10Uom generi, o Maria, chi Dio nascea
     In altra guisa, inusitata e strana.
Tu doni esser creato a chi ti crea;
     E sei Madre d’un’Uom senz’opra umana,
     E sei Madre d’un senz’esser Dea.

  1. A Maria Madre di Dio.

Note

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