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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri


XV


Spesso Ragion cura di me si prende,
     E in parlar dolce, ed in sembiante amico
     Al cuor mi dice: Ah scuoti omai l’antico
     Giogo d’Amor, che scherno altrui ti rende.
5Indi addita al pensier quali a noi tende
     Insidie, e lacci il lusinghier nimico,

     Qual’apre al piè fiorito calle aprico,
     Che per vie cieche al precipizio scende.
Ma come il Nil per balze aspre, e profonde,
     10Strepitoso caggendo in stranio modo,
     Grave assorda i Vicini col suon dell’onde:
Tal di vani pensier, ch’io nutrir godo,
     Tumultuando un folto stuol confonde
     La mente sì, ch’io più Ragion non odo.

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